Per cosa si può utilizzare la dichiarazione sostitutiva
- Per dichiarare stati (es. essere proprietario di un immobile o erede di una certa persona), qualità personali (es. essere titolare di impresa, non essere soggetto all’imposta sui redditi) o fatti (es. avere subito danni a seguito di una calamità naturale, avere condonato un certo abuso edilizio) che siano a diretta conoscenza dell’interessato e che non sono ricompresi nell’elenco delle autocertificazioni;
- Per atti di delega, ritiro o consegna di documenti tra organi della pubblica amministrazione, riscossione pensione o compensi economici;
- Per dichiarazioni di impegno previste da bandi per la partecipazione di concorsi;
- Per attestare che la copia di un documento conservato o rilasciato da una pubblica amministrazione è conforme all’originale.
Si possono dichiarare anche dati riguardanti terze persone, di cui si è a conoscenza.
Cosa non si può autodichiarare:
Non si possono sostituire con dichiarazione sostitutiva di atto notorio:
- Dichiarazioni future
- Dichiarazioni d’impegno e di volontà
- Accettazioni o rinunce d’incarico
- Procure
- Quietanze liberatorie
- Scritture private e meri rapporti tra privati
- Dichiarazioni a contenuto negoziale regolate dal codice civile.
In tali casi, qualora sia richiesta l’autenticazione della firma in calce alle dichiarazioni sopra riportate, sarà necessario rivolgersi ad un notaio.